martedì 6 febbraio 2018

Gandahar (1988)

Come ormai sapete se leggete questo blog (sto parlando al nulla) spesso trovo spunti grazie a Tumblr, o video fan made scovati su YouTube.
Gandahar, film di animazione Francese del 1988, l’ho scoperto per “colpa” di un canale dedicato alla musica retro dance, electro e varie, che seguo su YouTube.
Il video in questione e’ Automat – The rise.
Giusto per sprecare tempo su cose delle quali non frega a nessuno, dirò che Automat è un album nato dall’unione di alcuni musicisti Italiani per sperimentare le potenzialità di un nuovo strumento musicale: il MCS70.
Si trattava di un sintetizzatore analogico progettato e costruito da un altro Italiano: Mario Maggi. (Ho indagato molto frettolosamente su questo personaggio, che sembra essere una sorta di pioniere nella costruzione di sintetizzatori)
Automat diede vita ad un unico album, dopo il quale i musicisti coinvolti presero vie differenti.
Tornando a Gandahar, il video che accompagna “The rise” è stato realizzato montando spezzoni tratti dal film.

René Laloux, il regista, si era già distinto per un altro pregevole lavoro di animazione (che vedrò presto) ovvero La Planète sauvage del 1973.





Gandahar è una sorta di fiaba fantasy/ sci-fi basata su di una novella scritta da Jean-Pierre Andrevon intitolata Les Hommes-machines contre Gandahar (The Machine-Men versus Gandahar)
La trama: Gandahar è un mondo idilliaco dove le genti vivono in simbiosi con la natura.
Un giorno, tuttavia, questa serenità viene infranta dall’arrivo di misteriosi uomini di metallo.
Gli automi dall’aspetto spaventoso, (e che ricordano i Cyberman di Doctor Who) pietrificano gli abitanti del pacifico mondo.
Le persone ormai divenute statue vengono stivate in giganteschi magazzini, la cui forma è identica a grosse uova.
Le uova, trasportate grazie all’uso di macchine, sono poi condotte ad un luogo dove si erge una sorta di immenso portale.
Ciò che vi entra svanisce, e viene rimpiazzato da nuovi uomini di metallo.
Nella capitale di Gandahar, Jasper, il consiglio tutto femminile che governa quei luoghi si attiva, per cercare di capire cosa siano gli uomini di metallo, e come fermarli.
Viene dunque convocato Sylvain, da tutti chiamato Sylv, un soldato al servizio di Jasper.



Sylvain intraprenderà un viaggio ricco di avventure, durante il quale farà la conoscenza di Arielle, una giovane e bella abitante di Gandahar.
I due cadranno sin da subito innamorati l’uno dell’altro, rimanendo uniti ed inseparabili per tutta l’avventura, che li porterà a scoprire come il popolo di Gandahar fosse in realtà tutt’altro che perfetto e pacifico.
L'ombra di oscuri esperimenti genetici macchia il passato della popolazione, la quale è in definitiva la causa stessa del male che stanno cercando di estirpare.
Vorrei spendere più parole su trama e messaggio del film, ma credo che così facendo rovinerei ad un eventuale futuro spettatore il piacere di scoprire i segreti di Gandahar, degli uomini di metallo e via discorrendo.
Il film è disponibile liberamente su YouTube in due versioni: originale (in Francese con sottotitoli Inglesi) o Inglese.
La versione in Inglese è stata rimaneggiata perdendo alcuni degli elementi originali tra cui la colonna sonora, ed ha subito alcuni censure minori che, vedendo il film in Francese, risultano piuttosto sciocche ed immotivate.
Vi consiglio quindi di visionare il film in Francese con sottotitoli Inglesi.
Personalmente l’ho amato molto, anche se durante la prima parte ho sofferto un po’ per via della storia d’amore tra Sylv ed Arielle.
Onestamente l’ho trovata un po’ troppo “accelerata” per i miei gusti, ma è un parere personale.
Gli scenari onirici e surreali di Gandahar, le sue creature distorte e ricche di creatività, i colori pastello vagamente acidi e psichedelici sono tutti elementi di grande fascino, che chi apprezza questo genere di animazione troverà estremamente interessanti.
Sylv è un eroe senza macchia, leale, ma non perfetto.
Non è invincibile, non è super potente, ed ho apprezzato molto questo suo aspetto cosi “umano” e per certi versi normale.
Il ruolo femminile in questo film, appare molto forte.
Sia il consiglio di Gandahar che Arielle danno prova di forza d’animo, grande intelligenza e coraggio.
Sylv è l’eroe forse, ma chi regge ogni cosa, chi cerca e trova la vera soluzione al problema sono le donne. Lui è unicamente uno strumento in parte sacrificabile. (cosa della quale è perfettamente consapevole)
Gandahar ci fa riflettere sul ruolo che l’uomo ha nei confronti della natura.
Sul fatto che giocare con essa e la vita, cercando poi di insabbiare errori e brutture commessi come se nulla fosse rappresenta un atto grave, probabile fonte di sciagure future, per le quali potrebbe non esservi alcuna soluzione.
Un monito per l'umanità che spesso dimentica il suo ruolo di ospite su questa Terra provocando disastri, calamità, alterando il corso naturale degli eventi sino a deformarli, creando mali tanto grandi, da divenire potenzialmente impossibili da fronteggiare o risolvere.
Buona visione, e come sempre, se volete, lasciatemi il vostro parere nei commenti.